Che significa: bisogna impedire al prossimo sindaco di usarci come bancomat.
Da un articolo de Il Giornale del 16/05/2016, a firma Paola Adden:
Pisapia record delle tasse: Aumento del 300 per cento
Anche lo studio Uil commissionato da «Repubblica» dice che Milano è la città più massacrata dai tributi.
L’impennata delle tasse locali purtroppo non è una novità. Meno che mai a Milano, che segna alcuni dei record più sgradevoli. Sono state colpite le prime case e massacrate le seconde cose, così come novità assai negative hanno interessato l’addizionale Irpef e la tassa sui rifiuti. Veri e propri record dei quali, purtroppo, non è certo possibile andare fieri. Incluso il peggiore di tutti: negli ultimi cinque anni la famiglia-tipo milanese è stata la più colpita, arrivando a pagare 1.993 euro l’anno tra Irpef, rifiuti e seconda casa.
A entrare ancora una volta nella crescita esponenziale delle imposte è uno studio dettagliato della Uil servizio politiche territoriali per Repubblica. Il quotidiano mette a confronto Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli e Cagliari e Milano si vede nella triste situazione di numero uno. Gli impietosi confronti sono dal 2010 al 2015 (nel grafico in alto si possono vedere i dati specifici, voce per voce, che riguardano Milano).
«Incremento record della tassa sui rifiuti a Milano, governata dalla giunta Pisapia dal 2011» segnala Repubblica. E lo studio entra nel dettaglio: dal 2010 al 2015, la tariffa è cresciuta del 57,6 per cento, passando per la famiglia-tipo dai 210 euro medi annui ai 331 euro dello scorso anno (per famiglia tipo si intendono quattro componenti con reddito Irpef complessivo di 42mila euro e due case non grandi). Un aumento che certo non è passato inosservato nei bilanci familiari e non solo in quelli della suddetta famiglia-tipo.
Ma a colpire ancora di più sono dati di cui questo Giornale si è occupato più e più volte, ma che vale la pena di ripassare utilizzato i conteggi della Uil. Si tratta dell’addizionale comunale all’Irpef. «Fino al 2011 non era nemmeno applicata e i contribuenti del capoluogo lombardo potevano ignorarla. Dal 2011 le aliquote sono state ritoccate per tre volte e si è arrivati all’attuale 0,8 per cento, anche se è stata introdotta una congrua esenzione per i redditi più bassi fino a 21mila euro». Per una famiglia tipo l’addizionale- comunale all’Irpef è passata da 0 a 336 euro.
E veniamo alle seconde case che non se la passano meglio. «L’aliquota – spiega lo studio – è passata dal vecchio 5 per mille dell’Ici del 2010 all’11,4 del 2015: di conseguenza per una casa di dimensioni modeste con una rendita catastale di 550 euro il costo fiscale è quadruplicato, arrivando a superare i mille euro l’anno». Possedere una seconda casa a Milano nel giro di cinque anni costa quattro volte tanto. E basta ridare un’occhiata a tutti i dati appena esaminati, per rendersi conto che è la goccia che fa traboccare un vaso già ricolmo.
Le tasse sono uno dei temi forti delle promesse da campagna elettorale, ma è davvero difficile ipotizzare un’inversione di tendenza a sinistra.
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