Ma i violenti non erano mica i fascisti?
Non erano mica i razzisti-leghisti-xenofobi-omofobi-carnivori?
Il 25 Aprile si avvicina. Ricorrenza da omaggiare come si deve, perché tutti ci ricordano che è la data in cui l’Italia si è liberata dalla violenza. Ed è grazie a quella data che ora ci si può esprimere liberamente senza il rischio di subire violenza. Perché per fortuna da quel momento in poi l’Italia è finita nelle mani di un cartello politico-culturale-mediatico che è garante dello spirito del 25 Aprile.
Ed è per questo che ogni volta che qualcuno che odora di destra si attiva per organizzare qualcosa, persino la più meritevole, persino una manifestazione contro la pedofilia, persino un ricordo di un ragazzo morto ammazzato, i garanti dello spirito del 25 Aprile si attivano per boicottarla. Per evitare che poi da quella iniziativa meritevole nasca un ritorno alla dittatura della violenza.
Quella dittatura della violenza che se ti azzardi a fare un banchetto o un volantinaggio per esprimere la tua idea, prepara una squadra d’assalto e viene a picchiarti a sangue mandandoti all’ospedale. Orribile. Vergognoso. Inaccettabile. Fascista. Leghista. Razzista. Xenofobo. Omofobo. Carnivoro.
Quella dittatura della violenza che purtroppo esiste ancora, come visto oggi a Milano e proprio nelle modalità appena descritte. Solo che a essere picchiati a sangue sono stati i leghisti. Così come un anno fa a essere incendiata è stata una libreria ritenuta di destra. Ops… allora i violenti non sono quelli di destra. Eh già, a pensarci bene gli episodi di violenza politica a Milano non sono quasi mai di destra. Sono di sinistra.
Quella sinistra che i garanti del 25 Aprile si porta dentro poi nelle sue corse elettorali, quella sinistra che diventa il motore principale dei loro candidati sindaco. Perché servono a evitare la violenza dei fascisti-razzisti-leghisti-xenofobi-omofobi-carnivori. Che in realtà non esiste ma magari in futuro potrebbe arrivare… un po’ come Godot. Dunque per sicurezza, c’è da scommettersi, i garanti del 25 Aprile torneranno alla carica per chiedere di vietare ricorrenze il 29 Aprile, quando Milano ricorda un altro ragazzo picchiato a sangue. Lui a colpi di chiave inglese in testa. Lui perché ritenuto fascista e quindi ritenuto potenzialmente violento. Proprio come i leghisti oggi. Lui però, Sergio Ramelli, ammazzato.
Ma i violenti sono i fascisti-razzisti-leghisti-omofobi-carnivori, ci dicono. E’ il mantra che ha accompagnato i 5 anni di Pisapia, fatti di devastazioni durante i cortei No Expo, fatta di gang sudamericane, fatta di omicidi nel mezzo della strada. Tutte cose tornate di moda di recente, ma che per i garanti del 25 Aprile non esistono. Come gli Ufo.
Vincenzo Sofo
(tratto da Affari Italiani)
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