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  • vincenzosofo

COME SALVARE I MATRIMONI DOPO LA LEGALIZZAZIONE DELLE CORNA

Le corna in Italia stanno per diventare legali. E’ in dirittura d’arrivo un disegno di legge che ha come obiettivo la rimozione del’obbligo di fedeltà coniugale nel matrimonio, ponendo rimedio a una follia introdotta dalla legge Cirinnà sulle unioni civili: nel matrimonio tra omosessuali la fedeltà tra coniugi non è obbligatoria mentre in quello tra eterosessuali sì. L’eventuale approvazione del nuovo disegno di legge ristabilirebbe invece perlomeno la parità di trattamento e, dunque, il diritto di chiunque di essere (o di rendere) cornuto.

E’ l’ultimo atto della progressiva eliminazione dei doveri e delle responsabilità legate al matrimonio, che ha avuto un altro momento decisivo un paio di anni fa con l’introduzione del divorzio breve. Ed è evidente che un approccio politico di questo tipo, pensando di facilitare o ridurre le problematiche relative ai rapporti famigliari, in realtà non faccia altro che favorire la disgregazione della famiglia, non educando la popolazione al fatto che questa – per esser mantenuta in vita – richieda impegno e sacrificio. E una famiglia solida è essenziale per lo sviluppo di una società stabile.

Ad ogni modo oggi è così: siamo preda del desiderio e delle emozioni da soddisfare a tutti i costi. E’ il tipo di educazione che la società del consumo sfrenato ci ha lasciato in eredità e disintossicarsi da questa droga richiede tempo. Nel mentre, però, questo approccio sta sfasciando sempre più famiglie (gli ultimi dati certificano un boom di divorzi in Italia, + 57%) e una volta che la famiglia come istituzione sarà sfasciata le fondamenta della società saranno rase al suolo. Ecco perchè, comunque, bisogna pensare a qualcosa per preservare la famiglia.

La soluzione è data proprio da chi rappresenta il problema: gli amanti. La categoria che più maledizioni riceve insieme ad Ausiliari della Sosta e Agenzia delle Entrate. Oggi come oggi, forse, l’amante andrebbe legalizzato proprio come le corna che reca. Anzi, forse andrebbe proprio istituzionalizzato, riconoscendolo/a come parte integrante dell’equilibrio famigliare. Se la sedia non sta in piedi con due gambe, tanto vale sfruttare la terza.

Molte relazioni/matrimoni/famiglie oggi scoppiano infatti per via della lussuria. Ovvero per la ricerca all’esterno di quella passione che non si trova più nella coppia, che magari è più concentrata su casa, lavoro, conto in banca, figli. E la novità, si sa, ha vita facile contro la monotonia della quotidianità che, si sa, è antierotica per natura. Ma mandare a monte progetti di vita già avviati per debolezze di fronte alla carne o per disabitudine alle scocciature che un matrimonio comporta, è una cavolata. Specialmente quando di mezzo ci sono dei figli che – piaccia o no – da questi continui cambi di casacca famigliare vengono scombussolati.

Ci sono bambini che oggi chiedono alla mamma perchè loro hanno un papà solo e non possono averne due come i loro compagni di classe. Accade davvero nelle scuole elementari e fa capire quanti disordini mentali si stiano creando agli adulti del futuro. E l’allevamento e l’educazione dei bambini è e dovrebbe essere lo scopo primario di un matrimonio e di una famiglia. Non le emozioni e le passioni che vivono i rispettivi genitori perchè, per quelle, basta la coppia senza bisogno di spingersi fino a un sacro giuramento.

Perciò non c’è altra via oggi, in attesa che ci passino i bollori, che non arrabbiarsi troppo per un paio di corna. Declassificandole da peccato mortale a incidente di percorso. Ringraziando il terzo incomodo per farsi carico di quel pacchetto di attenzioni che sgrava il partner di una fatica che, evidentemente, in quel momento non ha voglia di fare e giudicandolo dunque non uno sfasciafamiglie ma il garante della vostra serenità. Legittimandone il lavoro ma confinandone il ruolo in un ambito istituzionale ben distinto da quello del partner ufficiale. Pensatelo come un leale accordo fra aziende, anche di diversa nazionalità se vi aggrada, per realizzare un determinato obiettivo, con divisione dei rischi e degli utili. Una bella joint venture perchè ormai i livelli di produttività richiesti dal mercato sono talmente esagerati che da soli non ce la potete mica fare.

Insomma, scindete il sesso dall’amore e mettetevi in testa che – se proprio non volete rinunciare alle tentazioni che il primo ci offre – perlomeno dovete avere l’intelligenza di evitare i contraccolpi sulle cose importanti che questo ci causa.

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