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MASSIMO FINI MERITA L’AMBROGINO D’ORO

Se è stato dato ad Adriano Galliani, non ditemi che non lo merita Massimo Fini.

L’Ambrogino d’oro è l’onorificenza che il Comune di Milano conferisce ogni anno – il giorno della festa di Sant’Ambrogio – alle personalità che hanno dato un valore aggiunto alla città. Il riconoscimento simbolico più importante per un milanese, di nascita o di adozione che sia. Dunque non glielo si può non dare.

E Massimo Fini è un grande.

Un grande scrittore. L’Avanti, l’Indipendente, l’Europeo e così via fino a Il Fatto Quotidiano. La ragione aveva torto, Il ribelle dalla A alla Z, Elogio della guerra, Sudditi eccetera eccetera eccetera. Una penna così arguta, tagliente, anticonformista, provocatoria, indipendente, trasversale e ribelle mica la si trova tutti i giorni. Anzi, quasi mai. E’ in grado di fare incazzare tutti e questo è adorabile.

Un grande pensatore. Tra i pochi ad avere il coraggio di mettersi di traverso al mondo moderno, all’Occidente, al suo progresso sfrenato e alla sua mitizzazione della democrazia da esportazione. Tra i pochi a sfidare il pensiero unico, ergendosi a beffardo difensore di Nerone, Catilina, dei talebani e anche di Vallanzasca. Se tu hai una certezza, lui fa di tutto per smontartela. Bastian contrario fino al midollo.

Un archivio di conoscenza per Milano. Delle sue storie, dei suoi personaggi, del suo cabarettismo, dei suoi bar e delle sue tresche. Del suo animo di città di vita e di fantasia, ultimamente estremizzato nella forma (moda design e bla bla bla), ma assopito nello spirito.

“La mia storia, di scrittore e giornalista, finisce qui. Del resto nella vita arriva sempre un momento in cui, per una ragione o per l’altra, si deve uscire di scena.”

Quando, qualche mese fa, su Facebook ha scritto così, ha gelato il sangue a un sacco di gente. Rimasta improvvisamente intellettualmente orfana. Su Il Fatto Quotidiano Travaglio provò a fargli cambiare idea, beccandosi un due di picche. Probabilmente fu l’unica volta in cui Travaglio sfiorò un’unanimità di consensi. Ma del resto nella vita arriva sempre un momento in cui, per una ragione o per l’altra, si deve uscire di scena. Ed è in quel momento che la città che ha avuto la fortuna di ospitarti deve renderti omaggio.

E’ questione di stile.

Ecco perchè insieme al consigliere comunale Igor Iezzi (che ringrazio) abbiamo deciso di fare per Massimo Fini qualcosa di più rispetto a un sentito ringraziamento, facendo inserire il suo nome tra quelli dei papabili a ricevere l’omaggio della propria città. Non sappiamo se il Comune glielo renderà… ma nel frattempo abbiamo deciso di rederglielo noi, da suoi fan accaniti, un omaggio: il 24 novembre a Milano, alle 21, a Palazzo Sormani. E chiunque voglia bene a questo scrittore fuori dagli schemi è il benvenuto.


SERATA DI OMAGGIO A MASSIMO FINI
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