Al di là dell’euforia manifestata da molti in seguito alla vittoria del No al referendum, la parte destra della politica italiana difficilmente potrà sperare di trarre immediati vantaggi dalla caduta di Renzi. I sondaggi infatti dicono che in caso di elezioni immediate si contenderebbero la vittoria Pd e 5 Stelle (circa 31% l’uno e 30% l’altro) poichè la Lega (circa il 13%) pur essendo terzo partito ha percentuali molto inferiori.
Nè l’Italicum sarebbe un bene: il premio di maggioranza al partito e non alla lista, infatti, per provare a competere con le altre due forze renderebbe necessario fare un listone di centrodestra, che costringerebbe la Lega a mischiarsi in un calderone unico con Forza Italia, ipotesi che non sarebbe certo accolta con entusiasmo dall’elettorato stufa di vedersi riproporre il vecchio modello di coalizione.
Ad ogni modo difficilmente si andrà elezioni subito. La cosa più probabile è un governo di transizione finalizzato a fare una nuova legge elettorale proporzionale per poi andare ad elezioni. E anche qui, la Lega sarebbe esclusa dalle chance di vittoria, sempre per i sondaggi di cui sopra. Il 5 Stelle, anche se arrivasse primo, rifiutando alleanze non avrebbe i numeri per governare. L’unico governo possibile sarebbe dunque quello nascente dall’accordo tra Pd e Forza Italia, che darebbe vita al Partito della Nazione.
Questo scenario infausto, però, comporterebbe una novità invece molto positiva nel medio termine: Berlusconi, spostandosi al centro, lascerebbe finalmente libero dopo anni lo spazio a destra. E la legge elettorale proporzionale, che serve a Silvio per correre da solo (oggi ha circa l’11%) e agganciarsi poi ai nuovi amici del Pd, permetterebbe per riflesso anche alla Lega di correre libera da Forza Italia. Si creerebbero così le condizioni per realizzare il tanto invocato fronte sovranista e la soglia di sbarramento per l’ingresso dei partiti in Parlamento (oggi al 4%), viste le percentuali di Fratelli d’Italia, aiuterebbe la Meloni a rompere gli indugi e a mettersi al lavoro con Salvini.
Il tema è che genere di fronte sovranista proporre. I tre elettorati da amalgamare oggi sono i seguenti: mondo Lega, mondo ex Alleanza Nazionale, mondo cattolico. Tre mondi , seppur con specificità diverse, sono accomunati da un sentimento comune: il valore dato all’identità e alla comunità come fondamento imprescindibile di un popolo e di un territorio. Motivo per cui è fondamentale costruire un’offerta politica che riesca a fare da punto di incontro, da comune denominatore.
La soluzione è la famosa Italia dei mille campanili. Ovvero un’idea di Italia in sintonia con lo spirito di questo Paese, che è forgiato sull’esperienza organizzativa del Medioevo, dei Comuni e di dinamiche storiche/culturali che hanno reso il Nord, il Centro e il Sud tre aree con tre anime diverse. Specificità che costituiscono proprio la ricchezza e il fascino che tutto il mondo riconosce all’Italia e che la politica deve essere capace di valorizzare e rendere organiche. Un movimento così impostato ha la possibilità di rappresentare un blocco sociale molto ampio, che va anche oltre la somma algebrica dalla semplice alleanza Lega-FdI, risultando attraente anche tra chi fino a ora ha votato Forza Italia, sinistra e 5 Stelle ed evitando lo strapotere Renzusconi.
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