L’intervista rilasciata da Macron sul futuro dell’Europa è molto interessante (al di là della poco credibile critica da parte sua al capitalismo) perché dimostra che la Francia oggi è l’unica Nazione a desiderare un’Europa che sia POTENZA POLITICA e non solo SPAZIO COMMERCIALE. Tanto da spingersi ad auspicare l’emancipazione dalla dipendenza dagli USA per poter avere un rapporto da socio a socio e non da datore di lavoro a operaio. Tuttavia quello che Macron continua a non capire è che per elevare l’Europa a potenza bisogna prima che ritrovi una missione per la quale battersi unita. E fa ridere pensare che – come dice – questa possa essere la “potenza educativa, sanitaria, digitale e verde”. Se non peggio la società immigrazionista, multiculturalista e Lgbt. L’unica ricetta possibile è quella di un’alleanza europea fondata sulla volontà di perpetuare la propria Civiltà. E ciò presuppone la volontà di riconoscere e valorizzare l’eccezionalità del proprio patrimonio storico, culturale e spirituale e dunque della propria identità. Ecco perché a fare questo tipo di Europa non potranno essere leader politici come Macron, un presidente che ha esplicitamente rifiutato di considerare il proprio paese una Patria e dunque una comunità dotata di identità. E neppure Von Der Leyen & Co. che le rivendicazioni delle lobby immigrazioniste e lgbt le hanno messe in cima all’agenda UE.
vincenzosofo
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