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vincenzosofo

L’EUROPA POTRÀ ESISTERE SOLO SE SARÀ ROMANA

2773 anni fa nasceva Roma e con essa l’Europa.

Il 21 aprile del 753 a.C. non nasceva solo una città, ma una civiltà che avrebbe travalicato il perimetro tracciato da Romolo sul Palatino e avrebbe abbracciato i 7 colli, la penisola italiana e l’intero mondo mediterraneo. Più che una città fatta di pietre e mattoni, un’idea trascendente, senza legami e vincoli geografici: Roma non sono i suoi monumenti, ma i suoi cittadini. Roma non è solo lungo le sponde del Tevere, ma è a Milano, Aquileia, Ravenna e Bisanzio, ovunque il senato e il princeps esercitino legalmente il proprio imperium.

È un’idea che si muove sulle gambe dei suoi cittadini e dei suoi soldati che attraversano mari e terre per portare il limes – il confine fra civiltà e barbarie – sempre un metro più in là, riparmiando i sottomessi e abbattendo i superbi. Un impero universale, capace di unire sotto la stessa legge centinaia di popoli, culture e religioni, ciascuna delle quali accolta nel proprio pantheon, salvo che non sovvertissero l’ordine e la giustizia. Una civiltà capace di assimilare e sublimare in sé la filosofia e la sapienza greca, la fede cristiana e la vis germanica.

Un’idea immortale che non è finita nel 476 sotto il peso delle invasioni germaniche ma che è rimasta viva nell’Europa medievale, fino alle soglie dell’età moderna. Per secoli, la tradizione romana funzionerà infatti da collante tra i popoli europei, raccolti sotto un impero che Carlo Magno, rex romanus e rex pater Europae, vorrà sacro, romano ed europeo.

Un’idea immortale perché, per usare l’immagine di Rémi Brague, la cultura romana è come un acquedotto, teso fra ciò che si trova a monte e ciò che si trova a valle, tra passato e futuro,dove siamo noi che viviamo un momento storico in cui si vorrebbe recidere questo legame con le nostre radici romane ed europee. Proprio per questo, invece, bisogna ricordare quanto sia ancora fondamentale modellare il mondo moderno secondo il modello romano e ridisegnare gli assetti europei, cioè su equilibri più mediterranei puntando su quell’Europa latina che ne ha sempre costituito il cuore più profondo.

Roma sarà davvero un’idea immortale solo finché vivranno dei romani, uomini e donne che sapranno incarnarne la tradizione. Ancora oggi, dopo 2773 anni.

Federico Cocco

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