Ho dovuto leggerla più volte, la bozza del Recovery Plan fatta da Conte, per crederci. Per mesi questo Governo è andato avanti a fare mirabolanti promesse sul rilancio del Sud Italia, a partire da quelle sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto tra Calabria e Sicilia. Basta però prendere in mano la bozza del Piano di Rilancio per rendersi conto che erano tutte frottole.
Dei 196 MILIARDI previsti non solo la sanità è l’ultima voce relativamente alle risorse, ma soltanto 4 miseri miliardi del totale saranno destinati alla coesione territoriale e 28 miliardi alle infrastrutture. Cifra irrisoria, tenuto conto che, in seguito a una mia specifica interrogazione alla Commissione Europea, quest’ultima ha spiegato che per completare la rete infrastrutturale TEN-T, quella cioè che permette di avere autostrade, porti, aeroporti, treni ad alta velocità in tutto il Sud collegando questi territori al resto d’Europa, servono 150 MILIARDI. Ora il Governo promette ulteriori risorse per applicare una fiscalità di vantaggio nel Mezzogiorno, ma come si può pensare di attrarre investimenti e sviluppare lavoro ed economia in queste terre senza che queste abbiano un’adeguata rete di infrastrutture e trasporti in grado di agevolare la comunicazione e dunque, ad esempio, rendere più rapidi ed economici commerci ed esportazioni?
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